L' olio ha una funziona purificante. Quando lo mettete in bocca e lo fate passare tra i denti e le gengive, "attrae" i batteri e le altre scorie. Un’antica pratica conosciuta in tutto l’Oriente; sembra offrire risultati migliori dei collutori tradizionali. Non giova solo a denti e gengive: è un toccasana per l’intero corpo.
Come spesso accade, le solide fondamenta dell’antica sapienza vengono riscoperte da moderne ricerche scientifiche. E’ il caso dell’Oil Pulling, ossia degli sciacqui orali eseguiti con del semplice olio. Tradizionalmente si utilizzava l’olio di sesamo, tuttavia, secondo alcuni studi, si ottengono eccellenti risultati migliori con con quello di cocco . Si tratta di una pratica ampliamente sperimentata in India, già menzionata nella Charaka Samhita – un antico testo medico – con il nome di Kavala Gandoosha.
Sciacquare la bocca ed eseguire gargarismi viene indicato dalla Medicina Ayurvedica come pratica di purificazione e ringiovanimento: contribuisce a rafforzare denti e gengive, ma anche fortificare la mandibola, ringiovanire il viso e schiarire la voce.In Occidente fu presentato per la prima volta durante un convegno di oncologi e batteriologi dell’Accademia delle Scienze Russa. Ma possiamo dire grazie alle ricerche del dottore Russo F. Karach se oggi comincia a essere praticato anche nel nostro Paese.
«Con la terapia dell’Olio ho guarito la mia malattia cronica del sangue, della quale ho sofferto per 15 anni e sono guarito in 3 giorni da una artrosi acuta che mi aveva costretto a letto per molto tempo», affermò alcuni anni fa il dottore russo durante un’intervista.
Non solo denti e gengive, quindi. L’oil pulling, secondo Karach, aiuta a prevenire, risolvere e contrastare una gran moltitudine di malattie. «In merito alle sue ricerche, è emerso come la terapia possa essere utile in caso di mal di denti, emicranie, ulcere, problemi intestinali, cardiaci e renali. Disturbi di stomaco fegato e polmoni. Nonché insonnia, intossicazioni, malattie del sistema nervoso eccetera. Infine, sembra essere d’aiuto nella prevenzione di alcuni tipi di cancro.
Ovviamente per molte malattie c’è ancora bisogno di ulteriori ricerche scientifiche che ne confermino l’efficacia. Tuttavia non si possono non prendere in considerazione i benefici che ne hanno tratto le moltissime persone che lo utilizzano da anni», spiega il dott. Francesco Santi, Medico Chirurgo Dentista.
Come è possibile che un semplice olio possa essere utile a una così vasta moltitudine di malattie, per altro tutte diverse?
«La terapia non si basa esclusivamente sulle virtù intrinseche dell’olio, bensì sulle proprietà tipiche di questo genere di grassi di “catturare” le sostanze tossiche. In questa maniera tutte le tossine presenti nel cavo orale vengono, per così dire, intrappolate nell’olio ed espulse – una volta terminati gli sciacqui – insieme all’emulsione di saliva e grassi», continua il dottor Santi.
Ecco che, se eseguito quotidianamente, almeno una volta al giorno, le tossine presenti nel nostro corpo che la mattina naturalmente affiorano verso l’alto – quindi nella bocca – possono essere espulse insieme all’olio adoperato. Con tutti i benefici che ne può trarre un organismo ben depurato.
«In riferimento ad alcuni studi condotti negli ultimi anni, come, per esempio quello diretto dal Department of Microbiology del V. H. N. S. N. College in Virudhunagar (India), attraverso questa semplice pratica si nota un’elevata riduzione del numero totale dei batteri che causano la carie dentale e producono l’alitosi. Per arrivare a tali conclusioni, sono stati scelti due gruppi di volontari: il primo adoperava esclusivamente olio di sesamo e l’altro solo la clorexidina (un noto collutorio). Il risultato è stato più che positivo: l’oil pulling permetteva di ottenere gli stessi identici effetti della clorexidina», spiega Santi.
L’oil pulling dovrebbe quindi essere considerato una pratica quotidiana alla stregua del lavarsi i denti. E qui chiediamo al dottor Santi di spiegarci bene come si esegue a livello pratico.
«Si prende dell’olio, preferibilmente di sesamo, nella dose di circa un cucchiaio da tavola. Lo si pone in bocca, quindi si mettono a contatto i denti e si comincia a “spingere” e “tirare” in maniera da riuscire a farlo passare attraverso tutti i denti. Si continua così per circa quindici-venti minuti, quindi si sputa il tutto. Bisogna far attenzione a non deglutire l’olio perché è ricco di tossine che, al contrario, tornerebbero nuovamente in circolo nell’organismo».
Per completare bene la pratica, alcuni medici ayurvedici consigliano di sciacquare la bocca con acqua calda e sale. Il momento migliore è la mattina a digiuno – se lo si vuole adoperare anche come pratica di disintossicazione – ma va bene anche in altri momenti della giornata, soprattutto per quanto riguarda il benessere di denti e gengive. E’ bene dire che se non si ha molto tempo a disposizione, è meglio piuttosto ridurre il numero dei minuti che non la frequenza giornaliera.
«Trattandosi anche di pratica di purificazione, le prime volte potrebbe accadere che alcuni sintomi vengano esacerbati. Non bisogna spaventarsi: nel giro di pochi giorni ci si sentirà molto meglio. Anzi, molte persone hanno raccontato di sentirsi più energiche durante il giorno e di dormire meglio nelle ore notturne», sottolinea il dott. Santi.
Nel 1996, anche il Daily News riportava la notizia di un sondaggio condotto su più di mille persone che riferivano guarigione di malattie cronice e miglioramenti sintomatici. Seppur vennero segnalate molte malattie come l’artrosi, problemi cardiaci e allergie, i risultati più eclatanti ci sono stati nelle persone che accusavano problemi all’apparato digerente (miglioramento di oltre 150 persone), intestino (110 casi non più affetti da stipsi) e problemi alla testa e collo (758 persone con miglioramenti evidenti).
Nel sito oilpulling.com potete trovare molte testimonianze di persone guarite da malattie apparentemente non collegate al cavo orale.
«Anche se il miglioramento sintomatico o la guarigione di alcune malattie può essere considerato un risultato soggettivo, è indubbio che a livello del cavo orale, di carie e gengive sanguinanti, i miglioramenti sono evidenti in tempi ridottissimi», conclude il dott. Santi.
Una pratica, quindi, che può seguire chiunque è che, soprattutto a livello preventivo, sembra essere molto efficace.
Sciacquare la bocca ed eseguire gargarismi viene indicato dalla Medicina Ayurvedica come pratica di purificazione e ringiovanimento: contribuisce a rafforzare denti e gengive, ma anche fortificare la mandibola, ringiovanire il viso e schiarire la voce.In Occidente fu presentato per la prima volta durante un convegno di oncologi e batteriologi dell’Accademia delle Scienze Russa. Ma possiamo dire grazie alle ricerche del dottore Russo F. Karach se oggi comincia a essere praticato anche nel nostro Paese.
«Con la terapia dell’Olio ho guarito la mia malattia cronica del sangue, della quale ho sofferto per 15 anni e sono guarito in 3 giorni da una artrosi acuta che mi aveva costretto a letto per molto tempo», affermò alcuni anni fa il dottore russo durante un’intervista.
Non solo denti e gengive, quindi. L’oil pulling, secondo Karach, aiuta a prevenire, risolvere e contrastare una gran moltitudine di malattie. «In merito alle sue ricerche, è emerso come la terapia possa essere utile in caso di mal di denti, emicranie, ulcere, problemi intestinali, cardiaci e renali. Disturbi di stomaco fegato e polmoni. Nonché insonnia, intossicazioni, malattie del sistema nervoso eccetera. Infine, sembra essere d’aiuto nella prevenzione di alcuni tipi di cancro.
Ovviamente per molte malattie c’è ancora bisogno di ulteriori ricerche scientifiche che ne confermino l’efficacia. Tuttavia non si possono non prendere in considerazione i benefici che ne hanno tratto le moltissime persone che lo utilizzano da anni», spiega il dott. Francesco Santi, Medico Chirurgo Dentista.
Come è possibile che un semplice olio possa essere utile a una così vasta moltitudine di malattie, per altro tutte diverse?
«La terapia non si basa esclusivamente sulle virtù intrinseche dell’olio, bensì sulle proprietà tipiche di questo genere di grassi di “catturare” le sostanze tossiche. In questa maniera tutte le tossine presenti nel cavo orale vengono, per così dire, intrappolate nell’olio ed espulse – una volta terminati gli sciacqui – insieme all’emulsione di saliva e grassi», continua il dottor Santi.
Ecco che, se eseguito quotidianamente, almeno una volta al giorno, le tossine presenti nel nostro corpo che la mattina naturalmente affiorano verso l’alto – quindi nella bocca – possono essere espulse insieme all’olio adoperato. Con tutti i benefici che ne può trarre un organismo ben depurato.
«In riferimento ad alcuni studi condotti negli ultimi anni, come, per esempio quello diretto dal Department of Microbiology del V. H. N. S. N. College in Virudhunagar (India), attraverso questa semplice pratica si nota un’elevata riduzione del numero totale dei batteri che causano la carie dentale e producono l’alitosi. Per arrivare a tali conclusioni, sono stati scelti due gruppi di volontari: il primo adoperava esclusivamente olio di sesamo e l’altro solo la clorexidina (un noto collutorio). Il risultato è stato più che positivo: l’oil pulling permetteva di ottenere gli stessi identici effetti della clorexidina», spiega Santi.
L’oil pulling dovrebbe quindi essere considerato una pratica quotidiana alla stregua del lavarsi i denti. E qui chiediamo al dottor Santi di spiegarci bene come si esegue a livello pratico.
«Si prende dell’olio, preferibilmente di sesamo, nella dose di circa un cucchiaio da tavola. Lo si pone in bocca, quindi si mettono a contatto i denti e si comincia a “spingere” e “tirare” in maniera da riuscire a farlo passare attraverso tutti i denti. Si continua così per circa quindici-venti minuti, quindi si sputa il tutto. Bisogna far attenzione a non deglutire l’olio perché è ricco di tossine che, al contrario, tornerebbero nuovamente in circolo nell’organismo».
Per completare bene la pratica, alcuni medici ayurvedici consigliano di sciacquare la bocca con acqua calda e sale. Il momento migliore è la mattina a digiuno – se lo si vuole adoperare anche come pratica di disintossicazione – ma va bene anche in altri momenti della giornata, soprattutto per quanto riguarda il benessere di denti e gengive. E’ bene dire che se non si ha molto tempo a disposizione, è meglio piuttosto ridurre il numero dei minuti che non la frequenza giornaliera.
«Trattandosi anche di pratica di purificazione, le prime volte potrebbe accadere che alcuni sintomi vengano esacerbati. Non bisogna spaventarsi: nel giro di pochi giorni ci si sentirà molto meglio. Anzi, molte persone hanno raccontato di sentirsi più energiche durante il giorno e di dormire meglio nelle ore notturne», sottolinea il dott. Santi.
Nel 1996, anche il Daily News riportava la notizia di un sondaggio condotto su più di mille persone che riferivano guarigione di malattie cronice e miglioramenti sintomatici. Seppur vennero segnalate molte malattie come l’artrosi, problemi cardiaci e allergie, i risultati più eclatanti ci sono stati nelle persone che accusavano problemi all’apparato digerente (miglioramento di oltre 150 persone), intestino (110 casi non più affetti da stipsi) e problemi alla testa e collo (758 persone con miglioramenti evidenti).
Nel sito oilpulling.com potete trovare molte testimonianze di persone guarite da malattie apparentemente non collegate al cavo orale.
«Anche se il miglioramento sintomatico o la guarigione di alcune malattie può essere considerato un risultato soggettivo, è indubbio che a livello del cavo orale, di carie e gengive sanguinanti, i miglioramenti sono evidenti in tempi ridottissimi», conclude il dott. Santi.
Una pratica, quindi, che può seguire chiunque è che, soprattutto a livello preventivo, sembra essere molto efficace.
Oil pulling, la pratica – istruzioni in sintesi
Ecco una breve sintesi della semplice ma formidabile procedura disintossicante, che vi permetterà di non vedere più il dentista, seccare le carie e risolvere innumerevoli sintomi di malattie e fastidi vari, donandovi un senso di benessere e annientando tutti gli stati di debolezza cronici.
Materiale necessario: olio rigorosamente biologico e spremuto a freddo di cocco. L’olio d’oliva non è indicato per questa operazione e non è molto efficace; tuttavia si può inizialmente utilizzare in mancanza degli altri, ma solo con l’idea di sostituirlo al più presto.
Cosa: l’oilpulling consiste in un risciacquo orale della durata di circa 20 minuti, effettuato con olio biologico e spremuto a freddo di cocco.
Tempo necessario: circa 20 minuti.
Ecco una breve sintesi della semplice ma formidabile procedura disintossicante, che vi permetterà di non vedere più il dentista, seccare le carie e risolvere innumerevoli sintomi di malattie e fastidi vari, donandovi un senso di benessere e annientando tutti gli stati di debolezza cronici.
Materiale necessario: olio rigorosamente biologico e spremuto a freddo di cocco. L’olio d’oliva non è indicato per questa operazione e non è molto efficace; tuttavia si può inizialmente utilizzare in mancanza degli altri, ma solo con l’idea di sostituirlo al più presto.
Cosa: l’oilpulling consiste in un risciacquo orale della durata di circa 20 minuti, effettuato con olio biologico e spremuto a freddo di cocco.
- STEP 1: Mettere in bocca da 1 a 2 cucchiai grossi di olio e iniziare a fare un risciacquo, tipo colluttorio, della durata di 20 minuti. Dopo questo tempo la soluzione in bocca diventa meno densa perchè diluita con la saliva, mentre il movimento e l’emulsione trasformeranno nel frattempo il liquido in un fluido biancastro.
- STEP 2: Questo è il momento in cui diventa necessario sputare l’olio, possibilmente nel WC e tirando contemporaneamente l’acqua, in modo da non far sostare quel concentrato di tossicità nella nostra casa, ponendo attenzione nel non ingerirlo, in quanto carico di tossine raccolte dal corpo e fatte spurgare dalle gengive. Tuttavia se per errore ne venisse ingerito un minimo non preoccuparsi. Se la soluzione liquida non ha le caratteristiche di colore e densità indicate, ossia se risulta ancora giallastra e densa, allora significa che è necessario più tempo di risciacquo. In genere è meglio non sbordare troppo oltre i 20 minuti perchè può avvenire anche un fenomeno di “riassorbimento” del materiale divenuto ormai tossico.
- STEP 3: Una volta sputato il fluido bisogna rimuovere dalla lingua la patina tossica che si è nel frattempo formata con l’ausilio di un raschietto da lingua o un cucchiaio.
- STEP 4: Appena dopo è consigliato un veloce massaggio delle gengive praticato con il dito indice, seguito da un risciacquo di 10 secondi fatto con acqua e qualche granello di sale oppure con acqua e bicarbonato, unicamente a scopo disinfettante.
- STEP 5: Opzionalmente si può concludere bevendo acqua o acqua calda per pulire. Oppure, avendo provocato l’aumento del fuoco gastrico (che significa aumento di vitalità, e digestione più forte e veloce del normale) è possibile adesso mangiare o bere.
Tempo necessario: circa 20 minuti.